Ama Factory Teatro | Torino

LETIZIA FOREVER

Letizia è una donna sgrammaticata, esilarante, poetica, semplice e complicata. È la musica dei “fabulosi anni 80”. Ma è soprattutto una distonia della personalità, un accanimento sociale, un rebus irrisolto e irrisolvibile

testo, scene e regia di Rosario Palazzolo
con Salvatore Nocera 
light designer Gabriele Gugliara 
assistente alla regia Irene Nocera 
un progetto Teatrino Controverso e T22 
produzione esecutiva A.M.A. Factory 

Spettacolo vincitore della Biennale Marte Live (Sicilia) 2014 
Premio Festival Teatri di Vetro 2014 
Selezione Torino Fringe Festival 2015

a proposito dello spettacolo

Letizia forever è una donna sgrammaticata, esilarante, poetica, semplice e complicatissima, dal linguaggio dirompente, assolutamente personale, intriso di neologismi, solecismi, e non sense semiotici che diventano caricaturali non appena prendono di mira l’instabile certezza dei luoghi comuni. Una donna che racconta la propria esistenza, un’esistenza fatta di soprusi, di ignoranza, di rocambolesche peregrinazioni emotive.

Ed è anche una musica, Letizia forever, quella dei “fabulosi anni ‘80”; una musica che entra in collisione con la storia, o la sollecita, o la sorprende. Ma Letizia forever è soprattutto una distonia della personalità, un accanimento sociale, un rebus irrisolto, e irrisolvibile.

rassegna stampa

Tommaso Chimienti, SIPARIO

«Di uomini che a teatro hanno impersonato donne ne sono pieni i palcoscenici, ma in questo caso la vista e l'estetica cozzano e confliggono talmente tanto con il significato intrinseco di cui è portatore che, paradossalmente, Salvatore Nocera (frontman del gruppo musicale di Caltanissetta Pupi di Sùrfaro) risulta altamente credibile per la forza compressa espressa nel suo phisique du role da rugbista, per questa leggerezza mista a rassegnazione, per questa dolcezza mischiata alla speranza marcita, per quei piccoli docili gesti che ne tratteggiano l'interiorità violata e la carne percossa di privazioni. Palazzolo, come Scimone e Sframeli, come Moscato, riesce a ricreare scenicamente atmosfere di spazi angusti soffocanti nei quali esplodono l'asfissia degli affetti, l'anoressia dei sentimenti, l'afasia dei rapporti umani, il soffocamento della felicità, la claustrofobia dell'essere umano senza futuro.»

Paolo Schiavi, LIBERTÀ

«Mescolando ironia e cinismo, tratti esilaranti e passaggi dolenti, il testo di Rosario Palazzolo, straripante di parole e sapienza narrativa, “vissuto” mirabilmente, con naturalezza disarmante e totale adesione dal bravissimo Salvatore Nocera, si è rivelato un piccolo capolavoro d’inconcludenza.»

Alessandro Toppi, IL PICKWICK

«(...) Letizia forever sembra soprattutto una (riuscita) dichiarazione della funzione del teatro che, della realtà naturalisticamente intesa, non sa che farsene se non una palese menzogna, buona tuttavia per dire meglio proprio del reale che simula o a cui sta alludendo. Così un uomo veste da donna e ne interpreta un dolore potenziale, possibile ma di fatto inesistente giacché proiettato e associato a chi (Letizia) è solo un nome, un’ombra, uno spettro e lo fa (ecco la recitazione) per dire del proprio dolore effettivo, di ciò che gli macera dentro e che riesce a confessare solo indossando questa maschera.»

Ester Formato, TEATRI ON LINE

«(...) “Picchì, io, di mio, non la faccio troppo intelligente, la gente, intelligente di capire la storia mia, voglio dire, di capirla vera, ca la gente non è mai troppo intelligente, per me, intelligente di capire veramente le cose”. L’interrogativo che ci lascia lo spettacolo di Palazzolo si configura come un richiamo alla coscienza sociale e collettiva di chi si siede in una platea. Gli occhi puntati su Letizia sono i nostri. Stiamo forse guardando attraverso la finzione ciò che fuori al teatro per noi è invisibile? Siamo solo coloro che suonano il campanello per avere una narrazione congrua, da cronaca nera soltanto, mentre rifuggiamo la complessità che regola il mondo in cui siamo? Cosa deve raccontare per noi il teatro?»

Emanuela Ferrauto, DRAMMA

« “Vai a vedere Letizia”, “devi vedere Letizia!”, “non puoi perdere Letizia!”. Nonostante gli inviti di amici e colleghi spesso non abbiano esito positivo – bisogna essere come S.Agostino e giudicare con i propri occhi - stavolta i colleghi e gli amici campani avevano ragione. (...) L’interpretazione, intensa, ironica, dolorosa, difficilissima, di Salvatore Nocera merita un plauso, e tanti applausi in effetti ha ricevuto dai numerosi spettatori accorsi a conoscenere Letizia, durante le repliche napoletane. Quest’uomo diventa Letizia, e la sensazione finale è che vorremmo abbracciarlo e consolarlo, perché ci ha fatto ridere, ci ha fatto commuovere, ci ha fatto riflettere.»

Angela Dimaso, ROMA

«Letizia forever è uno spettacolo-gioiello. Tutto combacia perfettamente: una drammaturgia surreale e originalissima – come deve essere la nuova produzione contemporanea – una regia nuda, minimale, statica, in cui è la sola parola a muoversi come una palla di fuoco, in maniera dislessica eppure sentimentalmente comunicativa. Salvatore Nocera è un interprete straordinario che da solo, in quasi due ore di spettacolo, riempie lo spazio divenendo, da immobile, coreografia di un intero corpo di ballo.»

Alessandra Quintavalle, SALTINARIA

«Salvatore Nocera non interpreta Letizia. Lui è Letizia. Rimane seduto su una piccola sedia per tutto il tempo (circa un’ora e trenta minuti) rendendo omaggio all’arte dell’equilibrio: fisico, emotivo, verbale. Mai una vertigine. Il testo di Rosario Palazzolo è un testo che potrebbe essere riascoltato infinite volte, senza per questo esserne mai sazi.»

Francesca Ruina, PERSINSALA

«Da lì in poi è violenza, è dolore, è la realtà – ma quale realtà? – che si frammenta, che si scompone, che si sgretola e si «garbuglia» tra le mani di Letizia e quelle degli spettatori. È un’ondata di rabbia e schifo che contrae le mani del bravissimo Nocera, intente ad allungare quel vestitino troppo corto (...)»

Lorenza Leonardi, VIVERE

«Dopo pochi minuti, nessuno vede più un uomo di cento chili, con la barba, truccato e vestito da donna: bastano poche battute perché sul palco ci sia solo Letizia (…)»

tournée

per i 10 anni di Letizia Forever

dal 30 novembre al 3 dicembre 2023 – Teatro Elicantropo – Napoli

29 novembre 2023 – Piccolo Teatro del Giullare – Salerno

dal 23 al 26 novembre 2023 – Teatro della Contraddizione – Milano

19 novembre 2023 – Festival Profondo Giallo – Piacenza

dal 16 al 18 novembre 2023 San Pietro in Vincoli – Torino

11/12 novembre 2023 – Teatro Primo – Villa San Giovanni (RC)

6/7 ottobre 2023 – Teatro Biondo – Palermo

prima assoluta: 11 ottobre 2013 – Officine Solimano – Savona